Il programma *È sempre Cartabianca* torna a discutere di un tema complesso e attuale: la sicurezza nel mondo del lavoro per i content creator che operano su piattaforme come OnlyFans, dedicate alla condivisione di contenuti per adulti a pagamento. Al centro della puntata, la storia di Paolina, giovane creator di 22 anni, che ha rivelato dettagli sulla sua vita privata e professionale. Protagonista del discusso “Calippo Tour”, un’iniziativa organizzata insieme alla collega Ambra, Paolina ha raccontato la sua esperienza che ha mescolato lavoro, piacere e conseguenze inaspettate. Durante il tour, le due creator incontravano ammiratori selezionati online con i quali giravano video hard, successivamente caricati sulla piattaforma. La ragazza ha spiegato come questa modalità di lavoro, seppur non convenzionale, le abbia permesso di esprimere la sua sessualità in maniera libera e di monetizzare il proprio corpo e il proprio desiderio. “Mi piace il sesso, ho fatto un video porno ed è andata bene”, ha dichiarato senza mezzi termini, sottolineando la soddisfazione per il successo riscontrato.

Tuttavia, la sua testimonianza ha sollevato interrogativi sulla gestione della sicurezza nei rapporti sessuali avuti durante il tour. “I rapporti dovevano essere protetti”, ha precisato Paolina, pur ammettendo che qualcosa non è andato come previsto. La giovane si trova ora ad affrontare una gravidanza inattesa, che attribuisce a un incontro avuto con un influencer conosciuto durante il tour. “Sono convinta che sia lui il padre del bambino”, ha aggiunto, evidenziando le difficoltà che sorgono nel gestire situazioni del genere in un contesto lavorativo non regolamentato.

La vicenda di Paolina apre un dibattito cruciale su più fronti: la tutela sanitaria e contrattuale per chi lavora come content creator su piattaforme digitali, la gestione delle relazioni interpersonali in un ambiente spesso privo di linee guida chiare, e le implicazioni etiche di un lavoro che sfida le norme sociali tradizionali. L’assenza di regolamentazioni precise per attività come quelle del “Calippo Tour” lascia le persone coinvolte esposte a rischi non solo fisici, ma anche emotivi e legali.

L’esperienza della giovane, raccontata con schiettezza, pone inoltre l’attenzione su un’altra questione: la stigmatizzazione sociale delle donne che scelgono di guadagnarsi da vivere attraverso la sessualità, e le difficoltà aggiuntive che si trovano ad affrontare in momenti critici, come una gravidanza non pianificata. Paolina non si è sottratta alle domande, mostrando al pubblico la complessità del suo percorso e le responsabilità che derivano dalle sue scelte.

Questa vicenda rappresenta uno spunto per riflettere su come le nuove professioni digitali, in particolare quelle legate ai contenuti per adulti, richiedano una regolamentazione e un supporto specifico per garantire condizioni di lavoro dignitose e sicure. Il racconto di Paolina mette in luce non solo le opportunità offerte da piattaforme come OnlyFans, ma anche le fragilità di un sistema che spesso lascia i suoi lavoratori da soli ad affrontare situazioni critiche.