Chi ha guardato Bianca Censori negli occhi, sul red carpet dei Grammy, ha visto uno sguardo opaco, inespressivo, perso nel vuoto. Laura Craik: «Il termine psichiatrico è “dissociazione”»
Questo articolo è stato pubblicato nella Rassegna Stampa, la newsletter che il Corriere riserva ai suoi abbonati. Per riceverla occorre iscriversi a Il Punto: lo si può fare qui
Il loro video è stato visto decine di milioni di volte online, ma quasi nessuno ha guardato gli occhi di Bianca Censori quando è apparsa sul tappeto rosso dei Grammy,
domenica notte, completamente nuda (a parte un velo trasparente che non copriva niente) accanto al marito Kanye «Ye» West, del tutto vestito.
Chi l’ha guardata negli occhi, però, ha visto uno sguardo opaco, inespressivo, perso nel vuoto. «Ansiosa, intrappolata, turbata. Ma anche stranamente catatonica» l’ha definita Robert Crampton sul Times. Secondo Laura Craik del Daily Mail, Censori aveva un’espressione «vuota, forse perché stava cercando di dimenticare il fatto che milioni di persone potevano vederla nuda. Il termine psichiatrico è “dissociazione”, che può verificarsi quando la mente sta lottando per far fronte allo stress. Con la dissociazione ci si disconnette da se stessi e dal mondo circostante». Neppure lo sguardo di West era visibile, coperto dagli occhiali neri. Ma era comunque evidente che era lui a dire alla moglie cosa fare, mentre rimaneva coi vestiti addosso.
Le immagini della loro scandalosa e inattesa comparsa sul red carpet (West non assiste alla cerimonia dei Grammy dal 2015 e anche domenica non lo ha fatto) sono state le più riprese e postate della serata. Un indubbio successo comunicativo, secondo i canoni della società dello spettacolo. E ovviamente una trovata di marketing, dato che West martedì ha annunciato che il non-vestito («invisible dress» l’ha definito) indossato da Censori fa parte della nuova collezione della sua linea femminile Yeezy Women. Ma forse è anche qualcos’altro: una manipolazione pericolosa di cui dobbiamo smettere di essere complici, prima che sia troppo tardi.
«Ye», secondo il nome che ha legalmente adottato nel 2021, è un uomo abituato ad attirare l’attenzione del mondo. Diventato famoso come produttore e rapper con il suo nome originario, Kanye West, 47 anni, Ye in Italia è conosciuto soprattutto per il matrimonio con Kim Kardashian (celebrato nel 2014 a Firenze), con cui ha avuto 4 figli e che l’ha reso una star dei reality show e uno dei primi influencer «di coppia» al mondo. La sua vita, per anni, è stata costantemente sotto i riflettori. Poi nel 2021 Kardashian ha chiesto il divorzio per «differenze inconciliabili».
Già da prima hanno iniziato a rincorrersi le voci sulla salute mentale di West: nel 2016 il rapper — che soffre di disturbo bipolare — è stato ricoverato per «esaurimento» e mancanza di sonno. La ex moglie Kim Kardashian ha parlato pubblicamente dei problemi legati al suo disturbo («Chiunque ne soffra o abbia una persona cara nella propria vita che ne soffre, sa quanto sia incredibilmente complicato e doloroso»).
Con il passare degli anni e in particolare dopo il divorzio, il suo comportamento diventa sempre più instabile e apparentemente distruttivo. La separazione è pesante e West, che ormai ha notevolmente ridotto l’attività di musicista, perde una parte del suo pubblico, rilevanza e visibilità. Attacca a destra e manca persone sui social (salvo poi ritrattare); finisce al centro di uno scandalo per comportamenti inappropriati e abusivi sul lavoro durante la sua collaborazione con un marchio di abbigliamento; moltiplica dichiarazioni razziste e insulti antisemiti.
Poche settimane dopo il divorzio inizia ufficialmente la sua relazione con Bianca Censori, che West ha sposato in un «matrimonio privato». Kim Kardashian era una sua pari: una donna potente del mondo dello spettacolo, con una sua indipendenza, economica e d’immagine. Bianca Censori, australiana, designer della linea di abbigliamento di West, oggi 30enne, è in una posizione molto più debole rispetto al marito. È lui a parlare sempre anche per lei. Censori ha anche una straordinaria somiglianza fisica con Kim Kardashian.
Il mondo intanto però torna a parlare di loro. Non per i successi musicali e imprenditoriali di Ye, ma perché Censori appare al fianco del marito con mise sempre più minimali e sempre più scandalose: dai collant senza biancheria intima sotto sfoggiati a Parigi, al cuscino usato come top per coprirsi il seno a Firenze, al rapporto sessuale in barca a Venezia. Se nelle loro prime apparizioni pubbliche Censori era vestita in modo coordinato al marito, con il passare del tempo è sempre più svestita, un contrappunto di muta pelle nuda accanto alle sue maschere nere (West esce solo vestito di nero, e con occhiali da sole molto scuri che nascondono gli occhi o addirittura il viso coperto). Spesso West è brusco e lei ha un’espressione intimorita. Il contrasto tra di loro è così stridente che molti si chiedono se Censori sia parte attiva di questo gioco a stupire, scandalizzare e far parlare di sé, o se invece sia una vittima passiva, soggiogata e controllata dal marito.
Anche rispetto all’apparizione di domenica ai Grammy. Sul red carpet, prima che Censori si girasse per lasciar cadere la pelliccia e svelare che sotto non c’era praticamente niente, i due si sono parlati. Sui social (Reddit e TikTok in particolare) e sui media anglosassoni molti hanno provato a ricostruire lo scambio leggendo il labiale: lei che scuote la testa come per dire no e lui insiste: «Ora devi mettere su lo show» sembra dire West. «Lascialo cadere dietro di te e poi girati… Ora stai attirando l’attenzione… Ci sono io per te».
Censori non ha mai detto niente sui comportamenti di West. Ma altre ex compagne del rapper hanno raccontato che West ha un atteggiamento controllante sulle donne che frequenta e lo stile che ritiene debbano sfoggiare in pubblico in sua presenza. L’attrice e modella Julia Fox, con cui West ha avuto una relazione di due settimane dopo il divorzio da Kardashian, ha scritto nella sua autobiografia Down The Drain che West le ha chiesto di cambiarsi d’abito a metà di un appuntamento perché «non approvava il suo outfit». Durante uno shooting per Interview Magazine Ye si sarebbe offerto di pagarle un intervento al seno dopo averle sconsigliato di indossare uno degli outfit presenti sul set perché «non adatto». «Mi sono pentita fortemente di quella relazione», ha ribadito più volte Fox. Anche durante il matrimonio con Kim Kardashian West era solito controllare i suoi look e le sue apparizioni in pubblico: nel reality show Keeping Up With The Kardashians, lo si vede ordinare a Kim di buttare via alcuni vestiti dal suo armadio. Secondo il Daily Mail, infine, West deciderebbe anche cosa deve mangiare la «moglie» e le vieterebbe di parlare, «manipolandola» per renderla «una versione radicalizzata della sua ex moglie». Secondo questi resoconti, Censori «non ragiona più autonomamente» e anche la sua famiglia di origine «è preoccupata».
West ha sempre detto di fare «arte», con le sue apparizioni. Lo ha sostenuto anche dopo i Grammy di domenica. Ma quello che abbiamo visto tutti non è arte.
«Abilissimo pr, West sa quanto deve essere estremo per catturare l’attenzione quando sono in tanti a contendersela. Poche cose hanno il potere di scioccare oggi. La nudità è una di queste. Ma i corpi nudi delle donne non devono essere esibiti per l’invidia e la gioia degli altri. Se Censori ha acconsentito, lascia che lo dica. Anche in questo caso, sarà difficile capire se sta parlando liberamente. Se è facile cadere in una relazione di controllo, è difficile uscirne. A meno che tu non abbia camminato in quei panni, è quasi impossibile da comprendere. Come tutti coloro che hanno vissuto questa esperienza concorderanno, l’unica cosa positiva che può emergere dall’ultimo scioccante look della Censori è che aumenta la consapevolezza, non del West ma del controllo coercitivo, un abuso che troppo spesso viene subito in silenzio» ha scritto Laura Craik sul Daily Mail. È difficile non darle ragione. La prima cosa che possiamo fare tutti è smettere di condividere i loro foto e video del red carpet come se fossero immagini «iconiche».
Non lo sono. In Italia uomini che imponevano alle donne come vestirsi, cosa mangiare o di lasciare il lavoro sono stati condannati, perché i giudici hanno riconosciuto che queste imposizioni sono una forma di violenza sulle donne. West è protetto dalla sua fama, dai suoi soldi e dalla sua pretesa di essere un artista. Non è la prima volta che succede quando si ha a che fare con le celebrity. Per anni abbiamo chiuso gli occhi sulla dipendenza di Amy Winehouse, su quello che accadeva nelle ville di Michael Jackson o sullo sfruttamento di Britney Spears in nome dell’eccentricità dei famosi. Stavolta non stupiamoci se va a finire male.