Niente trucco stasera, avrebbe detto Renato Zero. Nel caso di Achille Lauro, niente trucco per cinque sere,
quelle del Festival di Sanremo 2025, dove dall’11 al 15 febbraio il cantautore romano torna per la sesta volta in sette anni, la quarta da artista in gara.
Dimenticate quei travestimenti che avevano spinto qualcuno a parlare di lui come di un erede dello stesso Re dei Sorcini, facendo però storcere il naso allo stesso Zero:
«Io con le piume non giocavo a fare il clown. Cantavo storie di pedofilia e le problematiche della gente di periferia», tuonò.
Con la ballata romantica Incoscienti giovani Lauro De Marinis, 34 anni, stupirà puntando sulla semplicità. Ma i gossip rischiano di macchiare l’atteso ritorno all’Ariston sulla scia del successo a X Factor e la hit Amore disperato, mentre raddoppia il Circo Massimo (oltre allo show del 29 giugno si aggiunge una seconda data in programma l’1 luglio).
Fabrizio Corona lo ha tirato in ballo nella disputa tra Fedez e Chiara Ferragni, parlando di un suo presunto flirt con l’influencer, che avrebbe tradito l’ex marito: «Lascio il gossip a chi ha solo questo per esistere. Si parla tanto di violenza sulle donne, questo non è tanto diverso – taglia corto lui, senza confermare né smentire – vivo in un mondo di sogni e di sognatori, alienato nei miei progetti».
Quali sono questi progetti, Lauro?
«Intanto c’è un nuovo album, dopo quattro anni: uscirà prima dell’estate e sarà un disco da cantautore. Ma ho deciso di fare anche un regalo ai fan della prima ora: farò uscire una sorta di seguito del mio album Ragazzi madre del 2016 e sarà legato alla nascita dell’omonima fondazione che ho deciso di lanciare per aiutare giovani in difficoltà. Ho avuto tanto dalla vita, mi sembra giusto dare qualcosa indietro. A breve annunceremo anche un tour nei palazzetti. Sarà un 2025 intenso».
Per le esibizioni sul palco dell’Ariston cosa ha in mente?
«Un occhio di bue che mi illumina dall’alto».
E basta?
«Sì. Al centro ci saremo io e la canzone. Anche nei look mi rifarò a un mondo rétro. Incoscienti giovani è uno schianto tra Elvis che canta Can’t Help Falling in Love e il grande cantautorato romano».
Piacerà a Renato Zero: un duetto per chiudere il cerchio come lo vedrebbe?
«Io bene: ci starei. Dovrebbe chiedere a lui».
Sembra averne ripercorso la parabola: cambiare così tante maschere è servito a farle capire che non ne aveva bisogno, di maschere?
«Non rinnego niente. Dopo la partecipazione al Festival del 2019 con Rolls Royce mi sono riguardato e ho detto: “Sono andato con il freno a mano tirato”. Così dal 2020 all’Ariston ho capito che dovevo fare quello che facevo ai miei concerti: uno spettacolo nello spettacolo. Ho contribuito a rivoluzionare il Festival. Oggi sento di ripropormi in questa veste. La musica che sto facendo rilegge il grande cantautorato che ascoltavo nella periferia romana da bambino. Roma la omaggerò anche nella serata delle cover con Elodie, con un medley di Folle città di Loredana Bertè e A mano a mano di Riccardo Cocciante, portata però al successo da Rino Gaetano, morto nella Montesacro in cui io sono cresciuto».
La bambina alla quale si rivolge all’inizio di “Incoscienti giovani”, chi è?
«Potrebbe essere il mio grande amore, mia madre, ma anche io. È una persona che non si sente amata e fa di tutto per essere diversa dalle persone che l’hanno cresciuta. La canzone parla di giovani tormentati ai bordi del Raccordo. È una dedica a chi è cresciuto con me e come me».
Nel video di “Incoscienti giovani”, che è stato girato nella Fontana di Trevi e che uscirà durante il Festival, insieme a Celeste Dalla Porta (vista in “Parthenope” di Paolo Sorrentino) farete come Marcello Mastroianni e Anita Ekberg?
«Più o meno. Volevo fare un omaggio al cinema senza tempo che ci contraddistingue nel mondo».
Un futuro come attore come lo vede?
«Mi piacerebbe più fare il regista: non amo stare davanti alla telecamera».
Non si direbbe. A “X Factor” ci torna?
«Lì è diverso: la diretta è solo una parte del grande lavoro che si fa con i ragazzi, la cosa che mi piace di più. Lo rifarei».
Corona replica ad Achille Lauro (e difende Fedez): «Violenza sulle donne? Retorica usata da quelli come te che vanno con le donne sposate»
A proposito di cinema: sa che Nanni Moretti è un suo fan?
«Me lo sta dicendo lei. È un onore. Penso sia merito proprio di “X Factor”, che mi ha fatto conoscere dalle persone per come sono realmente, vincendo i pregiudizi».
Nei pronostici degli scommettitori tallona Giorgia e Olly: e se fosse la volta buona?
«Oddio. Mi imbarazzerebbe vincere, tenere il leoncino d’oro (ride)».
Poi dovrebbe andare all’Eurovision, stavolta senza passare per San Marino. Fu eliminato dopo il primo passaggio. Rifarebbe anche quello?
«Sì. Hackerai il sistema. Lì ci sono dinamiche anche politiche: quell’anno doveva vincere l’Ucraina e così fu. Per ora penso solo a fare un bel Sanremo».
Per i due concerti al Circo Massimo cosa ha in mente?
«Ci penserò dopo il Festival. Per me è un grandissimo traguardo, un sogno che si avvera».