Un anno fa, il 20 novembre 2022, ci lasciava Anna Kanakis, attrice, scrittrice e icona di eleganza, all’età di soli 61 anni, sconfitta da un linfoma contro cui aveva combattuto con coraggio e riservatezza. Una vita vissuta sotto i riflettori, ma il dolore e la malattia rimasero un capitolo privato, condiviso solo con il marito Marco Merati Foscarini, banchiere e discendente di un doge veneziano, che oggi ricorda la moglie con affetto e ammirazione. «Anna era una donna straordinaria, capace di affrontare ogni ostacolo con forza, sempre preoccupata più per gli altri che per se stessa», racconta Marco, accompagnato dalla loro cagnolina Gulla, che non lasciò mai il fianco di Anna durante i lunghi mesi di malattia.
La scoperta del linfoma, avvenuta nel 2018 durante un esame di routine, non intaccò la determinazione dell’attrice, che continuò a vivere intensamente. Anna affrontò trattamenti difficili che, per due volte, portarono la malattia in remissione. Durante quei periodi di tregua, lei e Marco ripresero i viaggi e gli impegni di sempre, vivendo momenti felici e persino lavorando al suo ultimo libro. Tuttavia, nel 2022, il linfoma tornò più aggressivo, e gli ultimi sette mesi furono segnati da un progressivo peggioramento. «Non sapeva che non c’era più nulla da fare, o forse lo sapeva ma non lo diceva, per proteggere me», confida Marco. Il 20 novembre, Anna decise di farsi ricoverare al Policlinico Umberto I di Roma, dove aveva contribuito a rinnovare il reparto di Ematologia, una testimonianza del suo altruismo.
La generosità di Anna emerge anche dal suo testamento, modificato poco prima della morte per includere una nuova nata, Sofia Nicla, soprannominata Pupazza, figlia della nipote di Marco, a cui lasciò la sua amata casa al mare a Porto Santo Stefano. Il ricavato della vendita dei suoi preziosi gioielli, frutto di anni di lavoro e passione, è stato destinato alla Fondazione Veronesi e alla Fondazione Italiana Linfomi, un ultimo gesto di sostegno per la ricerca e la lotta contro il cancro. Quei gioielli, simbolo dell’eleganza e del gusto inimitabile di Anna, saranno messi all’asta il 1° dicembre a Montecarlo.
Anna Kanakis non era solo una figura di spicco del cinema e della televisione, con ruoli indimenticabili in fiction di successo come Vento di Ponente, ma anche una scrittrice appassionata. La sua decisione di dedicarsi alla letteratura, abbandonando il mondo della recitazione, fu una scelta consapevole e liberatoria. I suoi libri, che chiamava affettuosamente «i miei bimbi di carta», affrontavano temi complessi e profondi, come nel suo ultimo lavoro, Non giudicarmi, incentrato sulla figura del barone Jacques d’Adelswärd-Fersen e sulla lotta per i diritti civili. «Scrivere le dava più di qualsiasi altra cosa», ricorda Marco, «era qualcosa che nasceva solo da lei».
Il loro amore, nato in modo fulmineo e durato vent’anni, era basato sulla complicità e sulla condivisione totale di mondi diversi: lei, star delle fiction, lui, protagonista discreto dell’alta finanza. «Non smettevamo mai di parlare», dice Marco, rivelando il segreto della loro unione. Nel suo ultimo giorno, Marco rimase accanto a lei fino alla fine, nonostante Anna, per proteggerlo dal dolore, gli avesse chiesto di andarsene. «Non me ne sono andato», conclude. Un anno dopo, il ricordo di Anna continua a vivere, attraverso il suo lavoro, i suoi gesti di generosità e il profondo amore che ha lasciato nel cuore di chi l’ha conosciuta.