A Città del Messico, durante la 73esima edizione di Miss Universo, la competizione tra le 130 concorrenti, che si è ridotta a 125 a causa di ritiri e squalifiche, ha visto l’emergere di una nuova regina della bellezza: Victoria Kjaer Theilvig, Miss Danimarca. La giovane, 21 anni, è una ballerina professionista, aspirante avvocato e imprenditrice, ma ciò che la distingue davvero è il suo impegno a favore della salute mentale e della protezione degli animali. Questi suoi valori l’hanno portata a ottenere riconoscimenti internazionali, e la sua vittoria al concorso riflette una visione più moderna e consapevole della bellezza. Victoria ha prevalso su concorrenti di grande calibro, tra cui la modella nigeriana Chidimma Adetshina e Maria Fernanda Beltran, Miss Messico, un risultato che evidenzia il suo carisma e il suo impegno nel portare avanti cause di grande rilevanza sociale.
La 73esima edizione di Miss Universo ha segnato un’importante evoluzione del concorso, che quest’anno ha accolto per la prima volta anche concorrenti madri. Tra di loro, Beatrice Njoya, una donna di 40 anni con tre figli proveniente da Malta, ha partecipato rompendo stereotipi tradizionali legati alla maternità e alla bellezza. Questo segno di inclusività è stato un tema ricorrente durante la competizione, poiché Miss Universo ha abbattuto altre barriere rispetto alle edizioni precedenti, dando spazio non solo a madri e donne più mature, ma anche a partecipanti con diverse esperienze di vita. Se nel 2023 il concorso aveva visto la partecipazione di donne sposate, plus size e due donne transgender, quest’anno sono stati eliminati ulteriori vincoli, spingendo il concorso verso una rappresentazione sempre più inclusiva e diversificata della femminilità.
Tra le prime cinque finaliste si sono distinte figure di grande spessore. Ileana Marquez Pedroza, rappresentante del Venezuela, è una madre di 28 anni che ha mostrato al pubblico un volto di bellezza matura e consapevole. Dall’altro lato del mondo, la thailandese Suchata Chuangsri si è fatta notare non solo per la sua preparazione accademica – laureata in cinese – ma anche per il suo impegno sociale, essendo un’attivista che sensibilizza l’opinione pubblica sulla lotta contro il cancro al seno. La sua storia è particolarmente toccante, poiché a soli 16 anni ha dovuto affrontare un intervento chirurgico per rimuovere un nodulo non canceroso. Questa sua esperienza ha rafforzato la sua determinazione a usare la sua visibilità per sensibilizzare il pubblico su temi di salute e prevenzione.
Questa edizione di Miss Universo, dunque, ha offerto uno spunto di riflessione sulla bellezza intesa come inclusione, consapevolezza e impegno sociale, portando sul palco del concorso un ventaglio di donne che rappresentano una nuova idea di femminilità: forte, indipendente e profondamente impegnata in cause che vanno oltre l’aspetto esteriore. La vittoria di Victoria Kjaer Theilvig è simbolo di un cambiamento positivo, che guarda alla bellezza non solo come estetica, ma come strumento di cambiamento per il benessere e la giustizia sociale.