Nel 1942, sul set del film *Un garibaldino al convento*, Vittorio De Sica incontrò l’attrice catalana María Mercader, un incontro destinato a cambiare la vita del celebre regista italiano. L’intensa passione tra i due non solo diede vita a una lunga relazione sentimentale, ma influenzò profondamente anche la sfera personale di De Sica, spingendolo a compiere gesti straordinari per consolidare il loro legame. Nonostante il profondo amore che li univa, tuttavia, il percorso della coppia fu segnato da una serie di ostacoli legali e burocratici, poiché in Italia, all’epoca, il divorzio non era ancora legalmente riconosciuto. De Sica era sposato con Giuditta Rissone, dalla quale aveva avuto una figlia, Emi. L’impossibilità di divorziare legalmente dalla sua prima moglie creò un profondo dilemma per il regista, che desiderava fortemente poter vivere apertamente la sua relazione con María. Determinato a trovare una soluzione, De Sica decise di cercare un modo per ufficializzare la sua unione con la Mercader al di fuori dei confini italiani.
Nel 1954, l’attore e regista riuscì a ottenere un divorzio in Messico, dove la legge consentiva di sciogliere il vincolo matrimoniale. Poco tempo dopo, nel 1959, De Sica e Mercader convolarono a nozze, sempre in Messico, con la speranza di legittimare la loro unione. Tuttavia, il matrimonio non venne riconosciuto dalle autorità italiane, in quanto nel Paese non era ancora possibile ottenere il divorzio, e la loro unione venne dunque dichiarata nulla dalla legge italiana. Questa mancanza di riconoscimento formale creò una situazione complessa e frustrante per la coppia, che pur essendo legalmente sposata all’estero, in patria non poteva essere considerata tale. La forte determinazione di De Sica a regolarizzare la sua posizione e a vivere senza compromessi il suo amore per María lo spinse a esplorare altre possibilità legali.
Dopo anni di tentativi e difficoltà, De Sica individuò una soluzione definitiva: richiedere la cittadinanza francese. Nel 1968, riuscì infatti a diventare cittadino francese, superando così le limitazioni imposte dalla legge italiana e aprendo la strada alla possibilità di sposare María in modo ufficiale e definitivo. La coppia celebrò finalmente il matrimonio a Parigi, con grande soddisfazione e sollievo per entrambi, che avevano dovuto attendere oltre due decenni per poter realizzare il loro desiderio. L’episodio evidenziò quanto De Sica fosse disposto a lottare per l’amore della sua vita, affrontando barriere legali e sociali in un periodo in cui le norme erano ancora molto rigide e conservative.
Questo profondo legame con María Mercader, coltivato per anni tra difficoltà e perseveranza, influenzò anche la carriera artistica di De Sica, arricchendo la sua sensibilità e visione della vita, elementi che sarebbero diventati centrali nella sua poetica cinematografica. La loro storia d’amore, segnata da una determinazione unica e da un innegabile romanticismo, resta un esempio di quanto l’amore possa spingere le persone a sfidare le convenzioni e a cercare soluzioni fuori dagli schemi pur di vivere la propria verità.